Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Maranzano Ernesto, Trippa Fabio, Rossi Romina. Approccio multidisciplinare e diagnosi precoce nella palliazione. L'esempio della compressione metastatica. La rivista italiana di cure palliative 2006;6(1):46–51.
Added by: Concetta Di Mercione (23/02/2009 17:22:10) Last edited by: Alessandra Bonfigli (17/10/2009 20:37:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Maranzano2006a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica Sottocategorie: Cure palliative Keywords: Radioterapia Autori: Maranzano, Rossi, Trippa Collezione: La rivista italiana di cure palliative |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). La compressione metastatica midollare (CMM) è una fra le più gravi complicanze delle malattie neoplastiche metastatiche. La diagnosi e terapia precoci sono gli unici fattori predittivi per la risposta al trattamento. I pazienti deambulanti alla diagnosi hanno una migliore prognosi e sopravvivenza. Il dolore alla colonna o radicolare è il sintomo più frequente e spesso si presenta in assenza di deficit neurologici. La risonanza magnetica è l’esame strumentale di scelta che consente la diagnosi di CMM nel 32-35% dei pazienti neoplastici con solo dolore al rachide. Il problema richiede un approccio multidisciplinare tra medico curante e gli specialisti di settore: radiologo, radioterapista oncologo, neurochirurgo, algologo, palliativista. La radioterapia rappresenta il trattamento di scelta della CMM. In genere si usa l’ipofrazionamento della dose in quanto efficace e non associato a tossicità. La chirurgia è indicata in circa il 10% dei casi per indicazioni specifiche (dubbio diagnostico, sedi di compressione precedentemente irradiate, crollo osseo o compressione di cauda o radici da parte di frammenti ossei) e in casi elettivi molto selezionati. Il desametasone è lo steroide più spesso impiegato e va somministrato preferibilmente a dosi moderate (8 mg x 2/d) sin dalla diagnosi. Poiché i pazienti già trattati possono avere una seconda CMM, è necessario un attento follow-up per effettuare, altrettanto precocemente, diagnosi e terapia. Added by: Concetta Di Mercione Last edited by: Alessandra Bonfigli |