Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Caiafa Massimo. Il consenso informato: aspetti tipici applicazione consenso. Seconda parte. Rischio Sanità 2006(21):29–38.
Added by: Marina Manna (08/01/2009 00:03:02) Last edited by: Alessandra Bonfigli (25/10/2009 17:18:10) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Caiafa2006b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica Sottocategorie: Codici deontologici, Comunicazione, Consenso informato Autori: Caiafa Collezione: Rischio Sanità |
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Allegati |
Abstract |
Il consenso informato viene definito quale mezzo di adeguata informazione che il medico deve fornire al paziente, per questo deve possedere caratteristiche peculiari quali la comprensibilità, la semplicità, l’esposizione con un linguaggio facilmente accessibile, rapportato al livello culturale dell’interlocutore, ed esauriente. L’autore analizza il consenso informato sotto l’aspetto deontologico medico e giurisprudenziale evidenziando i diversi criteri di responsabilità affrontandolo sotto quattordici aspetti: la titolarità del rilascio, inserimento nella cartella clinica, la mancanza nei casi di urgenza e di interventi obbligatori, la mancanza dei vincoli di forma, negli interventi programmati attraverso una serie di visite, la ex responsabilità e la responsabilità del professionista come valore aggiunto, la prova della mancanza del consenso informato, il consenso informato come mezzo di più generale informazione, il rifiuto dell’attività del medico nei confronti del paziente che non intende collaborare alla formazione del consenso informato e non accettare il “verum dico vobis”, la portata omnicomprensiva seppur non vincolata necessariamente alla forma scritta, la sua necessaria estensione anche a tutte quelle terapie che hanno come finalità principali il miglioramento della condizione fisica dei pazienti, nella chirurgia estetica. Infine si auspica che per una materia così importante e delicata quale è l’informazione al paziente, si possa trovare al più presto una disciplina organica attraverso l’adozione di un Testo Unico come avviene in molte materie di uguale importanza e, meglio ancora, creare per ciascun tipo di intervento o indagine, che comporti la necessità del consenso informato, un modello particolare di chiara e semplice comprensione da utilizzarsi in campo nazionale predisposto dal Ministero della Salute ed elaborato da un comitato di medici, giuristi, psicologi ed esperti della comunicazione. (A cura di Marina Manna). Added by: Marina Manna Last edited by: Alessandra Bonfigli |