Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Cattò Cristina, Nardella Nicola, Capalbo Maria, Ricci Aldo. Progetto gestione rischio clinico. Il percorso dell'ASUR 3 di Fano . Rischio Sanità 2006(21):11–17.
Added by: Marina Manna (07/01/2009 23:13:29) Last edited by: Marina Manna (07/07/2009 16:58:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Catto2006 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Management Sottocategorie: Risk management, Sicurezza Keywords: Risk management Autori: Capalbo, Cattò, Nardella, Ricci Collezione: Rischio Sanità |
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Allegati |
Abstract |
Gli autori, nel presente articolo prendono in considerazione l’argomento del rischio clinico. Essi partono dalla definizione, quale danno e disagio che sopraggiungono anche non volontariamente durante il ricovero e che prolungando lo stesso, possono far peggiorare lo stato di salute o far anticipare l’evento morte. Gli autori citano poi l’esperienza italiana, dove la tematica non è concretamente affrontata, soprattutto in relazione alla monitorizzazione degli eventi sentinella, la scarsissima rilevazione degli eventi near misses (errori evitati), soprattutto in relazione agli errori più evidenti che riguardano la terapia nelle sue fasi (prescrizione, trascrizione, somministrazione). Il collegio di direzione della Zona territoriale 3 di Fano, riferendosi al progetto di gestione del rischio clinico della regione Marche con il piano sanitario regionale 2003/06, al macrobiettivo 4 – qualificazione del sistema dell’offerta e la gestione del rischio – ha presentato la proposta dell’assetto organizzativo complessivo della gestione del rischio clinico zonale. Nel mese di aprile 2005 la zona territoriale n. 3 ha previsto la definizione ufficiale del percorso di gestione del rischio formato dal comitato di zona del rischio clinico, con l’individuazione dei referenti di unità operativa, delineando il progetto di mappatura del rischio, lo studio, la gestione, l’organizzazione e la preparazione degli audit sui casi clinici di particolare interesse, analizzando le problematiche, in particolari le sinistrosità negli ultimi cinque anni rilevando la casistica e con esclusione dei casi di giudizio segnalati dal 1999 al 2004 e individuando le unità operative maggiormente coinvolte. Infine, è stato posto l’accento sulla formazione e l’aggiornamento in collaborazione con l’ufficio di formazione, tutti gli eventi sono stati accreditati educazione continua in medicina, che ha provveduto ad individuare il percorso da seguire al fine dell’utilizzo dell’audit quale strumento di apprendimento e verifica. (A cura di Marina Manna). Added by: Marina Manna Last edited by: Marina Manna |