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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Garetto F., Dal Canton O., Chiadò Cutin S., Pochettino P., Comandone A. Le cure palliative come "Simultaneous Care": tre anni di esperienza in un ospedale di Torino. La rivista italiana di cure palliative 2006;6(1):29–34. 
Added by: Concetta Di Mercione (12/10/2008 19:29:29)   Last edited by: Alessandra Bonfigli (17/10/2009 20:34:51)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Garetto2006a
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Strutture sanitarie
Sottocategorie: Cure palliative, Infermieristica in oncologia, Strutture sanitarie accreditate
Keywords: Hospice
Autori: Chiadò Cutin, Comandone, Dal Canton, Garetto, Pochettino
Collezione: La rivista italiana di cure palliative
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Il periodo di passaggio fra le cure attive e le cure palliative (“fase intermedia”) è considerato una fase critica, a margini spesso indefiniti, di sofferenza per il paziente e per i familiari. Lo stesso senso di incertezza può insorgere fra gli oncologi, indecisi tra sospendere e proseguire ulteriori trattamenti specifici (CT o RT). Spesso per questi pazienti si trova la soluzione di utilizzare il day hospital, per terapie genericamente definite “di supporto”, non essendo ancora presenti i requisiti per l’attivazione continuativa delle unità di cure palliative. E’ pertanto un periodo gravato di notevole sofferenza fisica e psicologica per il paziente e di un certo disorientamento per i familiari.
Per cercare di rispondere a queste esigenze abbiamo attivato dal maggio 2002 un ambulatorio di cure palliative presso il nostro day hospital, nell’ambito di un più ampio progetto per la continuità di cura nella fase intermedia. Presentando i risultati e le prospettive future della nostra esperienza ci sembra di poter concludere che lo sviluppo di un modello organizzativo mirato a garantire un’assistenza continua ed embricata con quella di altri specialisti (c.d. “simultaneous care”) sembra attenuare il senso di abbandono del paziente e dei familiari, favorisce una buona integrazione fra oncologia e cure palliative e permette di limitare i ricoveri impropri nella struttura ospedaliera, migliorando l’appropriatezza prognostica dell’attivazione dei servizi.
Added by: Concetta Di Mercione  Last edited by: Alessandra Bonfigli