Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Patrone Ignazio Juan. Due sentenze in tema di consenso informato e di trattamento sanitario. Bioetica 2008;16(1s):25–38.
Added by: Giovanna Finocchi (08/08/2008 16:36:47) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Patrone2008 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica Sottocategorie: Bioetica, Dichiarazioni anticipate di trattamento, Eutanasia, Qualità di vita, Rapporto medico-paziente Autori: Patrone Collezione: Bioetica |
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Allegati |
Abstract |
Per una caso fortuito, a distanza di pochi giorni la magistratura ha depositato due sentenze riguardanti il tema del “diritto del paziente ad essere curato efficacemente e ad essere rispettato come persona, in particolare nella propria integrità fisica e psichica”. Il 16 ottobre 2007 la Corte di Cassazione ha depositato la motivazione della sentenza n. 21748, nel caso dell’alimentazione e idratazione artificiale mediante sondino naso-gastrico, definita come possibile forma di accanimento terapeutico e pertanto tale da poter essere interrotta, su richiesta esplicita dal paziente, anche se espressa in tempi precedenti a quello attuale. Il 17 ottobre 2007 il Giudice dell’Udienza preliminare del Tribunale di Roma ha a sua volta depositato la motivazione della sentenza con la quale ha dichiarato non luogo a procedere nei confronti del medico Mario Riccio, imputato del reato di omicidio del consenziente (di cui all’art. 579 del Codice Penale). Le due sentenza fanno riferimento ad una diffusa domanda di tutela dei diritti civili, si riallacciano alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e riaprono, in modo alto, il dibattito sui temi di fine vita, senza inutili digressioni nel campo dell’etica o delle convinzioni religiose e sociali, proprio in un momento in cui, in Italia, sembra impossibile parlare dei rapporti fra diritto e scienza e fra scienza e giustizia, senza essere subito iscritti in una lista di un presunto partito della vita contrapposto ad un partito della morte. L’autore pone l’accento sulla difficoltà oggettiva/scientifica di definire il momento della morte, sulle possibilità di manipolare i significati e i valori introdotti dai primi articoli della Costituzione della Repubblica, sulla difficoltà, per un magistrato, di emettere sentenze senza il condizionamento delle proprie convinzioni personali, in tema di diritto alla vita. Considera anche l’importanza del rapporto che si instaura tra il medico e il paziente, rapporto da cui dipenderà l’esercizio dell’autonomia decisionale del paziente e l’esercizio dell’autonomia professionale del medico. Auspica che il potere legislativo si affretti ad esprimere una regolamentazione sul tema, non legata a vincoli e formalità, quanto piuttosto tesa alla verifica della volontà espressa in precedenza dal soggetto incapace. (A cura di Giovanna Finocchi). Added by: Giovanna Finocchi |