Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Schett Welby Wilhemine M. Che cosa voleva Piergiorgio: appunti per il suo testamento morale. Bioetica 2008;16(1s):17–21.
Added by: Giovanna Finocchi (05/08/2008 16:02:07) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: SchettWelby2008 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Bioetica, Dichiarazioni anticipate di trattamento, Eutanasia, Infermieristica in chirurgia Autori: Schett Welby Collezione: Bioetica |
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Allegati |
Abstract |
La signora Welby, vedova di Piergiorgio Welby, descrive l’impegno del marito a inventare una dignità di vita sempre nuova nel corso di una malattia cronica, progressiva e gravemente invalidante come la distrofia muscolare. Il marito si era impegnato ed aveva ottenuto l’approvazione di una legge per il voto domiciliare dei disabili e, negli ultimi quattro anni di vita si era dedicato allo studio delle possibilità per una legge italiana sull’eutanasia e sulle dichiarazioni anticipate di trattamento. Era convinto che tali dichiarazioni potessero rappresentare una possibilità per tutte le persone affette da malattie croniche degenerative, che culminano nella compromissione delle facoltà mentali e/o delle attività vitali di base. La paura di Welby era di non trovare tutela alla propria dignità negli ultimi istanti di vita e di non veder rispettata la sua volontà di poter rifiutare dei trattamenti medici: tutto il suo impegno e tutte le sue residue capacità si concentrarono sull’obiettivo di ottenere la possibilità di una morte dignitosa per se’, ma anche per tutte le persone nelle sue condizioni. (A cura di Giovanna Finocchi). Added by: Giovanna Finocchi |