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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Rende Francesco. Il metifelnidato nella terapia del disturbo da deficit d’attenzione: una prospettiva etico-teorica. Bioetica 2008;16(1):63–84. 
Added by: Giovanna Finocchi (02/06/2008 18:21:46)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Rende2008
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Categorie: Etica, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Dilemmi etici, Infermieristica in psichiatria, Principi etici, Rapporto medico-paziente
Keywords: Contenzione
Autori: Rende
Collezione: Bioetica
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Allegati    
Abstract     
Sono sorte numerose discussioni intorno all’uso del Ritalin (metifelnidato) in bambini affetti da disturbo di deficit di attenzione (Attention Deficit Hyperactivity Disorder: ADHD).
L’A. riporta le controversie, sia sulla difficoltà a trovare accordi sui criteri diagnostici, sia sulle possibilità di trattamento farmacologico, descrivendo gli effetti collaterali certi e quelli oggetto di discussione. Da qui fa derivare il dubbio che il trattamento farmacologico possa NON essere la soluzione migliore per l’ADHD. Da tale dubbio consegue la considerazione che il migliore bene del paziente potrebbe NON essere l’uso del Ritalin. L’A. sviluppa la tesi che si possa interpretare un nuovo rapporto medico-paziente proprio nei casi in cui la cura non sia assolutamente certa, quando cioè il calcolo dei costi/benefici non sia così facile, e propone una prospettiva interessante per accompagnare il paziente a scelte consapevoli e autonome. Il medico aiuterebbe il paziente a valutare i costi e i benefici del trattamento, anziché valutarli AL POSTO DEL paziente. Tale ruolo può essere giocato anche in caso di paziente minore, valutando di volta in volta la sua competenza ad esprimere una scelta che riguardi il proprio benessere.
(A cura di Giovanna Finocchi).
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